LA RAGAZZA DELLO SPUTNIK
di Haruki Murakami
Ideale se cerchi: un libro su un amore non corrisposto, introspezione esistenziale e lesbiche che si innamorano delle donne sbagliate, urban alienation e vacanze misteriose.
Pesantezza: nebbioso e lieve come un sogno alle 4 del mattino.
Ambientazione geografica: Tokyo - Grecia
Ambientazione temporale: anni '90
LA RAGAZZA DELLO SPUTNIK
Leggere La ragazza dello Sputnik è come innamorarsi di una ragazza con una giacca di pelle vintage e una passione per i romanzi russi: sai che finirai col cuore a brandelli, ma ti ci butti comunque, perché è dannatamente affascinante.
FACCIAMO UN BREVE RIASSUNTO:
In questo cocktail psichedelico alla Murakami — mezzo sogno, mezzo vodka liscia con una scorzetta di solitudine cosmica — c'è Sumire, scrittrice aspirante, disordinata come la mia libreria e intensamente lesbica… o fluida confusa (grazie, Haruki, per non fare queerbaiting, per una volta), innamorata di Miu, donna elegante, distante e misteriosa come un profumo costoso che non puoi permetterti.
E poi c'è il narratore, uomo etero sfigato, il classico tipo che noi ragazze lesbiche ci troviamo spesso a consolare mentre scriviamo poesie per qualcuna che non ci nota nemmeno.
Il triangolo amoroso? Sì, ma spalmato su uno sfondo di malinconia, metafisica e cabine telefoniche che sembrano portali per l'inconscio. La storia non segue le leggi della logica, ma dell’amore non corrisposto e della dimensione parallela in cui, forse, le cose funzionano.
La parte lesbica è reale – e sorprendentemente tenera. Non è fetish, non è per lo sguardo maschile: è cruda, confusa, vulnerabile. È la storia di ogni lesbica che si è innamorata di una donna fuori portata (cioè: tutte). Sumire ci rappresenta nella sua goffaggine emotiva, nella sua fame di verità, nella sua incapacità di distinguere i sogni dalla realtà – e dai sentimenti non ricambiati.
In sintesi: La ragazza dello Sputnik è una lettera d'amore alle donne che non riusciamo a raggiungere, alle parole che non diciamo, e a quei momenti in cui ci sentiamo più alieni che umani.
Murakami, con i tuoi gatti parlanti e i tuoi sogni lucidi, oggi ti diamo il pass saffico onorario. Non sprecarlo.
FACCIAMO UNA BREVE RECENSIONE:
La ragazza dello Sputnik è uno di quei libri che ti fa sentire come se stessi cercando segni dell’universo nei messaggi vocali che non ti manda nessuno. È una storia di amore, identità e smarrimento, ma raccontata con quella lente rarefatta e quasi mistica che solo Murakami sa usare.
Se sei lesbica, potresti riconoscerti un po’ troppo in Sumire (spoiler: è dolorosamente realistico). Se non lo sei, comunque finirai a chiederti dove vadano le persone quando spariscono — letteralmente e metaforicamente. Un libro che non ti spiega niente, ma ti fa sentire tutto.
Ti lascia addosso quel tipo di tristezza elegante che sta bene con tutto: niente smartphone, solo lettere scritte a mano, cabine telefoniche inquietanti e infinite sigarette accese nei silenzi.
Io vado a guardarmi un video sulla fioritura dei ciliegi sakura su YouTube, mangiando un po’ di feta. Voi non vi innamorate dell’ennesima etero confusa, che siamo nel 2025.
FACCIAMO UNA BREVE MORALE:
L’amore non corrisposto non è tempo perso: è geografia del cuore, e ogni cicatrice è una mappa.
FACCIAMO UNA BREVE VOTAZIONE:
Lesbodramma: ★★★
Virginia Woolf: ★★★★
Poiana:★
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Fine
La ragazza dello Sputnik di Haruki Murakami | recensione
Autrice:
Haruki Murakami
N°Pagine:
216
Categoria:
Libro lesbo