LA FILA ALLE POSTE
di Chiara Valerio
Ideale se cerchi: un libro lesbo con una donna affascinante, ma morta; un omicidio
chiacchierato; una piccola comunità da conoscere; insomma, un giallo, ma anche no.
Pesantezza: è un gioiellino non si può smettere di leggere 2.0
Ambientazione geografica: Scauri | Roma.
Ambientazione temporale: 1996.
LA FILA ALLE POSTE di Chiara Valerio
So che mi si taccerà di spoilleratrice senza anima, ma Valerio non è chiara, nonostante siaChiara: lascia la lettrice con il dubbio. Quindi io ve lo dico: Vittoria è morta.
Ci tenevo a fare chiarezza su questo punto, visto che l’autrice ha deciso di restare vaga su questa questione.
FACCIAMO UN BREVE RIASSUNTO:
Ritroviamo Lea Russo, che avevamo lasciato tre anni prima a Scauri, o meglio dire conScauri, visto che sembra che tutto il paese si muova come un’unica entità nel quotidianodella protagonista.
Quotidianità che viene squarciata dalla terribile notizia: Agata è stata ammazzata.
Agata è una bambina e la principale indiziata è Giovanna, sua madre.
Quindi, come capirete, tutto il romanzo girerà intorno a questo omicidio, e fin qui.
Ma quello che ci interessa a noi è Vittoria, o meglio il fantasma di Vittoria che aleggia sututta la comunità di Scauri.
Intanto, da brava lesbica, Lea Russo realizza di essersi innamorata di Vittoria solo dopo che è morta.
Il turbamento per questa epifania porterà la nostra avvocata di fiducia a informarsi sullatematica, approfondendo un paio di libri, tra cui Non ci sono solo le arance.
Ovviamente, nel 1996 non è che trovavi in giro libri così; quindi Lea a chi li va achiedere? Esatto: alla compagna di Vittoria. Se non è lesbico questo, io non so cos’altro lo sia!
Poi succedono altre quisquiglie un po’ più concrete, ma vi lascio così.
FACCIAMO UNA BREVE RECENSIONE:
Ovviamente, all’inizio ho fatto della becera ironia: Vittoria è chiaramente morta e lo è da treanni, cioè da Chi dice e chi tace.
L’assenza di Vittoria diventa quasi ossessiva per Lea, o forse la rivelazione di quellaassenza apre punti di domanda a cui la protagonista non sa bene come rispondere, o, piùche altro, che farci.
Come per il precedente capitolo, Valerio ci porta all’interno di un ecosistema accuratamente descritto: la lentezza dell’ufficio postale, le dicerie della gente, i segreti del passato, la voce in capitolo fuori luogo, l’invadenza.La dicotomia tra i colti e gli ignoranti; tra i lavori manuali e quelli intellettuali (dove la donna sembra quasi commettere una grave colpa ad avere una professione); tra un mondo tradizionale e una società che va avanti con nuovi ruoli sociali.
Tutto racchiuso in un Comune del basso Lazio.Ah, poi sì: Vittoria, che lega tutti quanti i personaggi, li strega, li incanta, li innamora; ancora oggi che è morta da tre anni. È il punto di incontro tra persone che non avrebbero mai avuto legami se non ci fosse stata lei: un po’ matrona, un po’ amante.Io vado a pagare un bollettino; voi non vi innamorate
FACCIAMO UNA BREVE MORALE:
Tanto va la jatta al largo che si fottono le vongole.
FACCIAMO UNA BREVE VOTAZIONE:
Lesbodramma: ★★★★★
Virginia Woolf: ★★★★★
Poiana: ★★★★★
Se ti è piaciuta questa recensione e vuoi supportare il progetto Lesbook, ACQUISTA QUI. Per te non cambierà nulla, mentre Lesbook riceverà un piccolo aiuto. Grazie :)
Fine
La fila alle poste di Chiara Valerio | recensione
Autrice:
Chiara Valerio
N°Pagine:
384
Categoria:
Libro lesbo
















