THE HONEY WITCH
di Sydney J. Shields
 
 
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Ideale se cerchi: Un incantesimo dolce e profumato di miele, streghe che parlano con le api, landvættir, amori che sanno di magia e spine, paesaggi che sembrano dipinti con il polline.
 
Pesantezza: Leggero come una goccia di miele che scivola lenta sul cucchiaino, ma con quella densità dorata che ti resta addosso anche dopo aver chiuso il libro.
 
Ambientazione geografica: Un’isola selvaggia e incantata, sospesa tra mare e nebbia, dove il vento profuma di sale e fiori selvatici — un po’ Scozia, un po’ sogno.
 
Ambientazione temporale: Tempo fantasy 1831.
 
THE HONEY WITCH
 
Un fantasy romantico e stregato, dove la magia non è solo potere ma vulnerabilità.
Dove l’amore non salva, ma trasforma. E dove ogni pozione, anche la più dolce, ha il retrogusto della verità.
 
Non aspettatevi duelli di spade o regni in rovina.

Aspettatevi api che sussurrano segreti. E una ragazza che scopre che il miele può curare, ma anche bruciare.
 
 
FACCIAMO UN BREVE RIASSUNTO:
 
Marigold Claude ha 21 anni ed è cresciuta in una città grigia dove la magia è bandita e l’amore per lei… è una maledizione. Perché sì: ogni volta che qualcuno si innamora di lei, dimentica subito chi è. Letteralmente.
 
Ehi, ma quante di noi ci si ritrovano in questa definizione? Amore = maledizione…auff!
 
Una specie di Wanda Vision that meets Disney Channel, ma con meno struggimento e controllo e più miele.
 
Quando scopre di essere l’erede di una linea di streghe del miele — le Honey Witches, custodi di un’isola magica — Marigold scappa, in cerca di risposte e forse di libertà.
Arriva sull’isola di Innisfree con la nonna, dove l’aria vibra di magia e i fiori si aprono solo per chi sa ascoltarli. Una vecchia strega della cenere vuole l’immortilatà racchiusa in quei luoghi.
Lì incontra Lottie Burke, insieme al fratellastro August Owens, amico di Marigold. Una ragazza concreta, tutta cicatrici e sguardi dritti, non crede alla magia.
E, come potete immaginare, il miele e la cenere si mescolano presto.
 
Tra incantesimi, rituali, apicolture mistiche e cuori che si temono e si cercano, The Honey Witch diventa una danza lenta tra paura e desiderio.

Perché, dopotutto, non c’è magia più potente dell’amore che non puoi comandare. No, zie??
 
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FACCIAMO UNA BREVE RECENSIONE:
 
The Honey Witch è una carezza appiccicosa, nel senso migliore possibile.
Un fantasy romantico e “cozy-dark”: dolce e malinconico, con quella nota di fumo e spine che lo rende irresistibile.
 
Sydney J. Shields scrive come se distillasse la luce.
Ogni parola brilla.
Ogni dialogo vibra.

Ogni gesto tra Marigold e Lottie è un piccolo sortilegio emotivo.
L’atmosfera è densa, sensuale, teen, ma mai stucchevole.
C’è una magia antica, naturale, che profuma di terra e di cuore.

E poi c’è l’amore queer raccontato con una delicatezza rara: imperfetto, intimo, reale.
Le due protagoniste non cercano salvezza l’una nell’altra — ma si trovano, e questo basta.
 
Il ritmo alterna dolcezza e tensione, come un alveare che ronza di vita sotto il sole.
E la scrittura di Shields ha un’eleganza quasi musicale: ogni capitolo sembra un incantesimo sussurrato tra miele e pioggia.
 
Per chi ama la poesia del “lento”, le storie che si sciolgono come zucchero nell’acqua, The Honey Witch è perfetto.

Chi invece cerca mostri da decapitare o profezie millenarie… beh, questo non è quel libro.

Qui si vince con la vulnerabilità, gli spiriti della natura e l’ammmore da colpo di fulmine, predestinato. Awwww (bleah, non starò diventando sdolcinata con tutto questo miele?).
 
Io vado a farmi un thè con miele di lavanda, voi fatemi dov'è il vostro colpo di fulmine ora.
 
 
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FACCIAMO UNA BREVE MORALE:
 
Morale della favola?
Attenti a chi vi offre il miele:
potrebbe rubarvi il cuore… e poi restituirvelo migliore.
 
FACCIAMO UNA BREVE VOTAZIONE:
 
Lesbodramma: ★★★★
Virginia Woolf: ★★★
Poiana: ★★

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Fine