SIGNORE CHE AMAVANO ALTRE SIGNORE TANTO TEMPO FA
di Cristina Domenech
Ideale se cerchi:
Donne che scorrono tra le pagine della storia, che amano donne quando “amare donne” non era
ammesso, che infrangono convenzioni, matrimoni, ruoli sociali e lo fanno nell’unico modo che è
ammesso: al 200%.
Un libro che racconta vite vere ma con il cuore, con humour, scandalo e libertà.
Pesantezza:
Per nulla: poco più di 200 paginette ma, raga, le biografie scorrono, alcune ispirano, altre
scandalizzano, alcune fanno ridere e quasi tutte fanno riflettere.
Ambientazione geografica:
Europa, America, vari continenti: si viaggia da Francia a Spagna, dall’Inghilterra al Giappone,
passando per piste meno battute...
Ambientazione temporale:
Dal XVII secolo fino a epoche più recenti. Storie che coprono diverse epoche storiche, ciascuna con
i propri codici, le sue leggi, le sue punizioni e le sue resistenze.
SIGNORE CHE AMAVANO ALTRE SIGNORE TANTO TEMPO FA:
Eravamo delle fighe pazzesche quando non ce lo permettevano. E lo facevano già nel 1680. Shame
on you, patriarcato.
FACCIAMO UN BREVE RIASSUNTO:
“Signore che amavano altre signore tanto tempo fa” raccoglie ventuno ritratti (biografie) di donne
— illustri, meno note, artiste, ribelli, romantiche, decadenti — che hanno vissuto la propria
sessualità in modo dichiarato o con un'intensità tale da non poterla nascondere veramente.
L’autrice esplora non solo chi erano queste donne, ma anche come vivevano: con quali rischi, sotto
quali leggi, con quali ostacoli morali e materiali.
Ci sono amori che ebbero luogo politicamente sotto la superficie: relazioni nascoste, lettere
bruciate, scelte che sfidavano il matrimonio imposto, la religione, l’identità di genere. Altre
addirittura protette dai re più famosi come Luigi XIV o Carlo II!
Alcune figure sono famose (o abbastanza da aver resistito nel ricordo); altre invece sono state
parzialmente dimenticate, ridotte a voci sussurrate; Domenech restituisce loro dignità, voce,particolari: domicilio, abiti, ambienti, pettegolezzi, scandali, ma pure affetti veri, passioni, desideri.
Si leggono vite che sembrano romanzo (ma sono documentate): dalle pittrici che vissero per
decenni con le loro compagne, ai scandali di corte, ai rifugi in conventi, ai sacrifici per la libertà
interiore.
C’è Julie d’Aubigny, ovvero la “La Maupin”, spadaccina, cantante d’opera, donna che sfidò le
convenzioni di genere e di costume nel XVII secolo, brucia conventi e amante di re; e Rosa
Bonheur, pittrice di animali che si dichiarò lesbica, visse le sue relazioni, viaggiò, ebbe successo,
indipendenza, fama - La pittura come libertà, l’amore come silenzioso atto rivoluzionario.
Eleanor Butler & Sarah Ponsonby – Le Signore di Llangollen Fuggono insieme nell’Irlanda del
Settecento per vivere come vogliono.
Diventano famose per la loro “singolare amicizia”, ricevono poeti, nobili, persino la Regina.
Nessuno osa chiamarlo “matrimonio”, ma nessuno ci crede davvero. La fuga d’amore più
rispettabile della storia.
E tante tante altre. Raga, sapete cosa le accomuna tutte? Prima viene quello che io sono e POI il resto.
FACCIAMO UNA BREVE MORALE:
Io vado a duellare con una spadaccina travestita da tenore, poi vedete voi se accontentarvi delle
solite storie etero.
FACCIAMO UNA BREVE VOTAZIONE:
Lesbodramma: ★★★
Virginia Woolf: ★★★
Poiana: ★
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Fine
Signore che amavano altre signore tanto tempo fa Cristina Domenech | recensione
Autrice:
Cristina Domenech
N°Pagine:
198
Categoria:
Libro lesbo