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3 Dicembre

  • Immagine del redattore: Lesbook
    Lesbook
  • 3 dic 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 4 dic 2024

Quella sera la vedeva ospite di Silvia e Liliana. Adorava andare a cena da loro, Liliana era una cuoca mancata e Gaia si offriva volontaria ogni volta che l’amica provava qualche nuova ricetta.

- Allora novità sulla donna dal biglietto facile? -

- Macchè! Sono stata tutta ieri a cercare Lucrezia ovunque e di lei nessuna traccia -

- Non mi stupisco, Lucrezia è sempre stata riservata -

- Piuttosto, mi chiedo come mai quella è venuta con te, se era in compagnia di Lucrezia? -

- Beh, non proprio nel letto - fece l’occhiolino Silvia

- Faccio finta di non averti sentita! Me lo sono chiesta anche io, comunque. Saranno amiche -

- Non ti porti una così alla serata della tua ex -

- Quindi se ci lasciassimo, amore, ti presenteresti con una così da me? -

- Non dirlo neanche per scherzo, amore -

- Possiamo rimanere concentrare ragazze, per favore -

- Scusa, comunque Sil ha ragione, non ti porti una così -

- Quindi, Lucrezia ha ancora interesse per Giulia  -

- Sil, ora che c’entra questo? Dobbiamo trovare quella donna -

- Oh certo! Devi essere sempre al centro -

- Ma che vuol dire? Comunque non farti sentire da Giulia a dire una cosa così, se no ci ripiomba in pieno lesbodramma con Lucrezia -

- Gaia ha ragione, amore -

- Giulia raggiunse le amiche poco dopo.

- Allora che si dice, raghe? - chiese

- Chiedi un po’ alla nostra Sherlock Holmes -

- Vaffanculo Sil -

- La nostra povera Gaia, col cuore spezzato - disse Silvia abbracciando Gaia

- Ma quale povera? Questa faccia tosta ha avuto il coraggio di chiedermi di ricontattare Lucrezia -

- Eddai sono disperata -

- Io direi più arrapata -


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Le ragazze passarono la serata a ridere delle disgrazie di Gaia. Nonostante i suoi tentativi poco convincenti, Giulia non sembrava cedere, non avrebbe mai ricontatto la sua ex. D'altronde l’aveva bloccata su tutti i social e poi aveva cancellato il suo numero.

- Si, ma lo hai scritto nell’agenda - 

- Ma cosa dici? -

- Mascherina ti conosco -

- Gaia ti sbagli di grosso -

- Oh no. Ne sono certa -

- Hai guardato nella mia agenda? -

- E’ stata la tua agenda a guardare me, non intendo prendermi responsabilità che non ho -

- Ha guardato nella mia agenda! -

- Giul, calmati, ti era caduta a casa mia e nel raccoglierla ho visto il numero -

- Non ti credo -

- Dai, ma ti pare che ti vengo a spiare l’agenda?

- Come se non l’aveste mai fatto -

- Ah! Quella è Sil -

- Ancora con sta storia! - protestò Silvia

- Senti facciamo così, tu mi dai il numero e chiamo Lucrezia, non ti tiro in mezzo giuro? -

- La chiami e che fai? Sì, ciao Lucrezia sono Gaia, non è che mi dai il numero della tipa che mi sono fatta l’altra sera e che probabilmente ti volevi fare tu? - disse Sil

- Ha ragione Sil, non sappiamo se escano insieme. Hai troppe cose contro, sei la migliore amica della sua ex e ti sei fatta una che potrebbe interessarle - rincarò Liliana

- Magari potresti chiamarla tu Sil? -

- Io? Ma ti pare? -

- Non mi volete aiutare, basta dirlo -

Le amiche scaraventarono su Gaia tovaglioli e tappi di sughero in segno di protesta. Il resto della serata lo passarono sul divano a guardare Derry Girl.

Per il rientro a casa, Giulia si offrì di dare un passaggio a Gaia.

- Poi dici che non ti voglio aiutare -

- Senti, mi spiace se ti sono sembrata insensibile per la storia di Lucrezia -

- Solo sembrata? -

- Ok, mi spiace essere stata insensibile -

- Poco credibile -

- Solo che vorrei rivederla, capisci? Avere una possibilità -

- Sei proprio una lesbica basica -

- Non è che me la voglio sposare domani, vorrei solo passare una serata con lei, cose così -

- Non chiamerò Lucrezia -

- No, non te lo chiederò più…è stato stupido -

Poco dopo raggiunsero l’appartamento di Gaia

- Vuoi fermarti da me? -

- Mio dio si, sono morta -

Si trascinarono fino all’ultimo piano, chiedendosi quand’è che era cominciato il declino del loro fisico. L’appartamento di Gaia era una casa a ringhiera, con doppie porte, affacciate su un giardino curatissimo. Giulia lo aveva sempre trovato un luogo accogliente. Lì dentro aveva pianto per giorni per Lucrezia e per un altro paio di ex. Gaia l’è sempre stata vicina prendendosi cura di lei per tutto il tempo necessario, dosando dolcezza e severità. Assecondandola quando serviva e redarguendola quando necessario. Era una cazzona, ma era la sua cazzona. L’aveva sempre sostenuta nel suo lavoro di artista, anche quando la sua produzione era una vera schifezza. Non le faceva complimenti finti, non la lusingava, era spietata e sincera. Non si faceva il minimo problema a dirle che era una cagata quell’opera e pure quell’altra, ma la aveva sostenuta, spronandola a non mollare. Aveva sempre detto che ci vedeva qualcosa nella sua arte e che avrebbe dovuto coltivarla a suon di fallimenti. Tutte le volte che era sul punto di mollare Giulia aveva seguito i consigli di Gaia.

- Senso di colpa del cazzo -

Sdraiata sotto le coperte, nel buio della notte, Giulia prese il telefono, aprì una nota e restò a fissare lo schermo con quel numero di telefono: Lucrezia.



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