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24 Dicembre


24 dicembre ore 00.45

Gaia era immobile con la bocca spalancata mentre fissava Vittoria, la donna misteriosa


- Mi fai entrare? Qui fuori si gela e ti sto aspettando da 40 minuti -

Mi sta aspettando? si chiese Gaia disorientata

- Sì, ciao, certo, scusa - disse riprendendosi dallo shock

Vittoria sorrise e scivolò dentro l’appartamento

- Mi spiace il riscaldamento è spento, lo accendo subito, ti prendo una coperta intanto - disse sempre più confusa su quello che stava accadendo.

Vittoria sempre con il sorriso sulle labbra placcò la confusione di Gaia attirandola a sé e baciandola. La ragazza rispose prontamente a quelle labbra e stettero così per un po’ strette in un lungo bacio lento. Un bacio che sapeva di attese e di ricerche spasmodiche.

Gaia inizio ad accarezzare l’orecchio di Vittoria con la punta della lingua, poi si ritrassero contemporaneamente una dall’altra.

- Ti va di  - disse Gaia

- Andarci piano? - chiese Vittoria 

Sorrisero.

- Sì, esatto -

- E’ un po’ tardi e avrai senz’altro già mangiato, ma potremmo iniziare da una cena come un vero appuntamento, visto che l’altra volta abbiamo saltato tutte le fasi. Che ne pensi? -

- Apro il vino -

Prepararono insieme una cena frugale. Gaia non potè fare a meno di notare che i loro corpi si muovevano come se avessero sempre condiviso il medesimo spazio, c’era un'armonia nei loro gesti che le faceva sembrare essere state da sempre tutt’uno con l’altra.

- Come? Cosa? Sì, insomma spiegami come ti sei palesata qui e perché solo ora? - chiese Gaia che avrebbe voluto condensare mille domande in una.

Vittoria finì di sorseggiare il vino e posò il bicchiere sulla tavola.

- A dire il vero, fino a poche ore fa ero molto arrabbiata con te -

- Con me? -

- Sì, dopo la nostra liaison, non mi hai richiamata -

- Come potevo? Non mi hai lasciato il tuo numero, non puoi essere arrabbiata con me per questo -

- Oh lo ero fino a poche ore fa, quando ho scoperto che ti avevano rubato il calendario dell’avvento -

- Non lo hai preso tu? -

- Credi sia una cleptomane? -

- Non intendevo questo, pensavo che averlo preso fosse parte del gioco a cui volevi giocare. - Guarda, nella scatola c’era solo questo - disse Gaia alzandosi e porgendole il biglietto con la cornice dorata, “Lil avevi ragione, ho fatto bene a non buttarlo”, pensò.

- Sì, questo lo avevo lasciato fuori dal calendario, ma dentro, una delle caselline, avevo lasciato il mio numero -

- Cosa?  Davvero? Cazzo -

- Già, così sono stata giorni ad aspettare che mi chiamassi -

- E io ho passato giorni a cercarti per tutta Milano -

- Oh! Ho saputo -

- Cioè? -

- Lucrezia, mi ha chiamata e insieme abbiamo ricostruito tutta la vicenda. Mi ha detto cosa hai fatto per lei e Giulia. Sono molto colpita -

- E’ pazzesco -

- Il destino non ci voleva unite, ma a quanto pare tu non ti sei arresa. -

- Ma tu e Lucrezia…? -

- Oh no! Siamo solo colleghe, se così possiamo dire -

- Ok, quindi la sera del vernissage la stavi solo accompagnando -

- Certo, voleva far ingelosire Giulia -

- Oh ci è riuscita, voglio dire guardati -

- Quindi tu pensavi che stessi con Lucrezia quando siamo state insieme su quella terrazza? -

- Ammetto che mi ha confuso un po’ le idee -

- Chi pensi che io sia? Esco con una e mi faccio un’altra? - chiese imbronciata Vittoria

- Ok, detta così suona un po’ male, scusa -

- Oh! Sono capace di molto peggio - 

Gaia scoppiò a ridere, ma evitò di dire che anche lei ne aveva fatte di peggio in passato

- Ti va dell’altro vino? - chiese

- Grazie -

- Hai detto che Lucrezia ti ha avvisato solo questa mattina, ma io l’ho incontrata una settimana fa. Non ti ha detto nulla?-

- Assolutamente no. Era anche lei incazzata con te, sai solidarietà femminile. Ha deciso di andare alle terme solo poco prima, ha incontrato Giulia, hanno sistemato le cose tra loro. - Giulia ha poi chiesto di me e ha spiegato tutta la storia a Lucrezia, anche delle ragazze transessuali. Da lì abbiamo scoperto che ti avevano rubato il calendario e quindi il mio numero. -

- Ecco perché era particolarmente fredda con me, intendo più del solito -

- Oh tranquilla, ormai tu sei acqua passata per lei. Ora vuole solo la testa di Serena, visto lo scherzo della foto -

- Se ha bisogno di una mano mi offro volentieri -

- Allora, siamo state a cena insieme, siamo uscite a bere insieme, un vero appuntamento come potrebbe continuare? -

- Cinema?- propose Gaia stando al gioco

- Mettiamoci sul divano allora  -

Passarono più di venti minuti per scegliere una commedia natalizia, non troppo stupida, ma abbastanza classica.

Si abbracciarono sotto una coperta, scambiandosi dei baci come due adolescenti alle prime armi.

Risero insieme delle scene più iconiche.

- Il film è finito - disse Vittoria con fare allusivo

- Ti va di salire da me - 

- Non sono quel tipo di ragazza - 

- Oh ma io sì - disse Gaia baciando Vittoria

I vestiti vennero liberati da tutta la tensione sessuale che li aveva imprigionate in quelle ultime ore.

Dal divano si ritrovarono, senza sapere come, nel letto.


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25 Dicembre


- Buongiorno  - disse Vittoria guardando Gaia che si svegliava e dandole dei piccoli baci sul viso

- Buongiorno - rispose Gaia attirandola a sé, era tardissimo, ma decise che avrebbero fatto ancora più tardi.


Vittoria lasciò il letto per andare a fare una doccia.

Il telefono di Gaia stava esplodendo di notifiche, Silvia e Liliana avevano saputo di Vittoria direttamente da Giulia e ora volevano un resoconto dettagliato della serata appena passata.

Gaia non aveva nessuna intenzione di rispondere alle due amiche

Scrisse solo a Giulia che anche nel momento più felice, aveva avuto il pensiero a lei e a Vittoria

- Grazie -


Poi raggiunse Vittoria sotto l’acqua.

- Ehy - disse Vittoria sorridendole

- Buona Natale - disse Gaia

- Buon Natale - rispose la donna stringendola a sé


Si erano amate una notte su una terrazza, si erano cercate per tutta la città, si erano aspettate e ora non sarebbero più andate da nessuna parte senza l’altra.


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1 Comment


Jinx
Dec 24, 2024

Maledetta, ho finito per piangere❤️

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