2 Dicembre
- Lesbook

- 2 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 4 dic 2024
- Ben svegliata principessa -
- Giuly non sai che mi è successo -
- Ti sei innamorata, lo so -
- Nonono -
- Ti è successo qualcosa? -
- Il calendario dell’avvento -
- Mamma non ti ha fatto il regalo che volevi, cucciolina? -
- Fottiti! È sparito -
- È un reclamo? Perchè se lo è, temo di non avere la scatola degli oggetti smarriti -
- Ascoltami, scema. È sparito e lei mi ha lasciato un biglietto, capisci? -
- Che è una cleptomane? -
- Eddai -
- E va bene, cosa c’era scritto? -
- Vieni a correre il rischio -
- Una poetessa, insomma -
- Idiota! -
- Non siamo in vena oggi, eh! Ma perché sei agitata, non sei contenta? -
- Si, certo che lo sono -
- Ma? -
- Non so come fare? -
- Mi pare che ieri sera tu lo abbia saputo benissimo -
- Sto riattaccando -
- Pubblico difficile oggi. Insomma, qual è il problema? Dopo aver scambiato fluidi, non credo sia un problema scambiare quattro messaggi, no? -
- Sì, ma come? -
- Che vuoi dire? -
- Non ho il suo numero -
- Ok boomer, hai presente i social? -
- Non so il suo nome -
- Hai capito la sgualdrina -
- Grazie, un modo ci sarebbe, però -
Giulia si fermò a pensare per un istante:
- Oh no, te lo scordi! -
- Dai, che ti costa? Lo hai detto tu ieri sera che ormai Lucrezia non significa più nulla per te -
- Scordatelo! -
- È così che mi dimostri la tua amicizia? Io che ti considero come la sorella che non ho mai avuto -
- Appunto, non sono tua sorella -
- Devi solo dare una sbirciatina al suo account Instagram -
- Ciao Gaia, ci sentiamo domani -
Il fatto che Giulia le avesse riattaccato il telefono in faccia le fece capire che Lucrezia era una strada non percorribile.
- Dannate lesbiche - disse
Si rigirò il biglietto tra le dita alla ricerca di qualche indizio. Se solo avesse scritto quel messaggio dietro un pacchetto di fiammiferi di un motel, come in un thriller qualunque. Invece aveva solo un anonimo biglietto bianco con una cornice oro.
Avrebbe cercato lei stessa ma, dopo la rottura, Lucrezia bloccò tutte loro e mise un lucchetto al suo profilo.
- Dio! che bambina che sei Lucrezia -
Si preparò un caffè, aveva una montagna di cose da fare e indugiava svogliata. Quel giorno non avrebbe combinato nulla, già lo sapeva. La mente tornava alla sera prima, al profumo di lei, alla sua pelle.
Chi sei? disse ad alta voce, mentre guardava ancora il biglietto, come se quella calligrafia potesse svelare il mistero.
Il telefono iniziò a vibrare.
Era Silvia:
- Ehilà, ho saputo che c’è una caccia al tesoro in corso -
- Oh Sil, solo tu mi puoi aiutare, Giulia non ne vuole sapere -
- Oh me lo ha detto. Certo, che pure tu, come ti viene? -
- Di chiedere a Giulia? -
- Di non chiedere neanche il nome -
- Ma è successo tutto all’improvviso -
- Sono successi diversi bicchieri di Prosecco, capisco -
- Non ti ci mettere pure tu -
- Oh no, avrei fatto lo stesso se fosse capitato a me -
- Chissà cosa ne pensa Liliana -
- Oh che avrebbe partecipato pure lei -
- Come darle torto -
- Insomma, come ci muoviamo? - chiese Silvia
- Speravo avessi qualche idea -
- Ho già provato a cercare -
- Eh? -
- Nulla di fatto, ma sono solo le 12, dammi tempo -
- Seria, come la troviamo? -
- Come sempre, conoscenze, figurati se non troviamo qualcuna che non è collegata a lei. Lasciami fare -
- Stem’ a post’ -
- Puoi sempre contare su Giulia, se preferisci -
- Va bene, va bene. Mi fido -
- Sei poco credibile -
Dopo la telefonata con Silvia si buttò sul divano, ed eccomi qui, pensò, senza calendario e senza un nome. Non contava molto sull’aiuto dell’amica, ma non aveva né scelta né idee. L’unica cosa che aveva era un fastidiosissimo mal di testa. Una notifica sul telefono le ricordò le scadenze di quel giorno. Doveva muoversi, la deadline non le lasciava scampo.
Prese il portatile, una tazza di caffè, il block notes e il biglietto, mise tutto sulla scrivania del suo studio.
Aprì il portatile e digitò: Lucrezia Della Piraneschi.






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