L'intervista all'autrice
INTERVISTA ALL'AUTRICE
Benvenuta alle interviste di Lesbook, lo spazio dedicato alle voci che stanno plasmando l’universo della narrativa WLW nel queer contemporaneo.
Qui incontriamo autrici capaci di emozionare, sorprendere e raccontare il mondo attraverso storie che parlano di identità, coraggio e amore in tutte le sue forme.
Ogni intervista nasce con un obiettivo: entrare nel laboratorio creativo dell’autrice, scoprire da dove nasce un’idea, come prendono forma i personaggi e quali sfide accompagnano il viaggio della scrittura. Un momento intimo, autentico e senza filtri, pensato per portare le lettrici dietro le quinte del romanzo e dentro le emozioni di chi lo ha scritto.
Oggi abbiamo il piacere di ospitare Giulia Amaranto, che ci accompagna in un dialogo fatto di ispirazioni, processi creativi e progetti futuri. Pronte a scoprirla?
Breve presentazione dell’autrice, del libro e del tema principale.
Mi chiamo Giulia Amaranto, sono pugliese, scrivo da tanti anni ma ho iniziato a pubblicare i miei lavori solo dall’aprile del 2016. Ho pubblicato vari racconti e romance, anche un ebook con Rizzoli. Con "Il collegio delle ragazze perdute" e "il collegio dei ragazzi diamante" ho raggiunto varie migliaia di lettori ed è stato come un sogno, per me.
L'erbario proibito è una storia ambientata negli ultimi anni dell'Ottocento, in un'epoca in cui i matrimoni erano combinati e dove l'amore fra persone dello stesso sesso era ostacolato. Racconta di Pellegrina, una giovane donna che vive con il perfido farmacista Bogelis, che la tratta come una schiava e la umilia. Pellegrina conoscerà Amarilli, una misteriosa erborista che custodisce una rara pianta medicinale. Le due donne cominciano a parlarsi attraverso il cancello della villetta e qualcosa cambierà le loro vite per sempre.
Sullo sfondo la città di Napoli, crocevia di destini e incontri.
Come è nato questo progetto? Ricordi il momento preciso in cui l’idea ha iniziato a prendere forma?
Ricordo che volevo assolutamente parlare di erbe, fiori e di un rapporto malato e così mi è venuta l'idea. Avevo già in mente più o meno la copertina e anche quello mi ha aiutato a creare.
Come sono nati i personaggi? Partivano da un’immagine precisa, da un’emozione o sono cresciuti strada facendo?
Amarilli doveva rappresentare la forza e la bellezza, intesa non soltanto a livello estetico, mentre Pellegrina doveva rappresentare il lato nascosto dell'erotismo, e anche essere un simbolo di sopraffazione (che però poi si affranca).
Qual è stato il momento più entusiasmante della scrittura e quale, invece, quello che ti ha messo più alla prova?
Mi piace tantissimo il momento in cui si passa all'azione, intendo alle scene più spicy, dopo un certo periodo in cui le protagoniste sviluppano le emozioni e i desideri; si può dire che i miei romanzi siano sempre degli slow-burn, ma poi quando si arriva al fuoco... brucia parecchio!
Hai mai avuto un momento di stallo o di sconforto, in cui hai pensato di mollare tutto?Se sì, cosa ti ha fatto andare avanti?
No, mai, perché se decido di scrivere una storia è perché sono molto convinta del funzionamento della trama e della efficacia dei personaggi e quindi poi vado come un treno e non mi ferma nulla.
Cosa puoi anticiparci del tuo futuro letterario? Hai già un progetto in lavorazione o un’idea che ti sta chiamando?
Devo essere onesta: non ho ancora un'idea precisa di cosa fare, ma so che sicuramente si tratterà di un'altra lesbian novel perché amo moltissimo le dinamiche fra donne.
C’è un personaggio a cui sei particolarmente legata? E uno in cui ti riconosci di più? Perché?
Sono entrambe dei personaggi molto distanti da me. Una è sposata con un farmacista violento psicologicamente, si lascia sopraffare; l'altra invece ha una sensualità e una saggezza non comuni. Sono entrambe bei personaggi, ma credo che Amarilli rappresenti di più il mio ideale.
Quale tema o messaggio speri arrivi più forte ai lettori?
Il messaggio è che nessuno può permettersi di farci violenza, sopraffarci e toglierci il nostro nome; dobbiamo credere in noi stessi sempre, anche quando tutto intorno ci lascia pensare il contrario; tante volte sono le anime gentili a darci una mano a convincerci che possiamo farcela.
C’è un aneddoto curioso o un dettaglio nascosto che nessuno ha ancora notato nel libro?
C’è un aneddoto curioso o un dettaglio nascosto che nessuno ha ancora notato nel libro?
Su questo in particolare no, ma di solito mi piace seminare qualche piccolo easter egg negli altri miei libri.
Ad esempio mi è capitato di citare miei stessi libri in altri romanzi come se fossero letture dei protagonisti.
Cosa ti emoziona di più nel dialogo con le tue lettrici e lettori? C’è un feedback che ti ha colpita?
Questo libro ha avuto delle recensioni bellissime e qualcuno ha parlato addirittura di un piccolo diamante, nel suo genere. Tuttavia, la cosa che mi ha colpito di più è chi ha scritto che oltre alla storia d'amore c'è anche una grande storia di riscatto personale e un messaggio importante.
Qual è il sogno grande, irraggiungibile, un po’ folle, che ti auguri di realizzare come autrice nei prossimi anni?
Mi auguro che l'intelligenza artificiale, che purtroppo sta rovinando il mercato dei self publisher per colpa di qualche cretino che pensa di bypassare il lavoro della scrittura, venga utilizzata in maniera molto più soft, magari solo per raccogliere informazioni; e mi auguro anche che queste brutte copertine che stiamo vedendo negli ultimi mesi diventino presto un ricordo e che si ritorni a far lavorare gli illustratori. Per me è un punto d'onore avere illustrazioni non create con AI ma frutto di lavoro umano.
Ringraziamo Giulia Amaranto, per averci fatto entrare nel suo mondo. Ora la prossima domanda falla tu lettrice!

