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Roma ha la pioggia negli occhi (libro 1)

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INTERVISTA ALL'AUTRICE

Benvenuta alle interviste di Lesbook, lo spazio dedicato alle voci che stanno plasmando l’universo della narrativa WLW nel queer contemporaneo.


Qui incontriamo autrici capaci di emozionare, sorprendere e raccontare il mondo attraverso storie che parlano di identità, coraggio e amore in tutte le sue forme.


Ogni intervista nasce con un obiettivo: entrare nel laboratorio creativo dell’autrice, scoprire da dove nasce un’idea, come prendono forma i personaggi e quali sfide accompagnano il viaggio della scrittura. Un momento intimo, autentico e senza filtri, pensato per portare le lettrici dietro le quinte del romanzo e dentro le emozioni di chi lo ha scritto.


Oggi abbiamo il piacere di ospitare Valentina Bindi, che ci accompagna in un dialogo fatto di ispirazioni, processi creativi e progetti futuri. Pronte a scoprirla?


Breve presentazione dell’autrice, del libro e del tema principale.

Sono una scrittrice di romanzi saffic. Nelle mie storie l’amore è sempre un campo di battaglia, è dolce, viscerale, tormentato, capace di ferire e guarire nello stesso istante.

Prediligo scrivere di protagoniste imperfette, affamate di verità, a volte anche scomodo ma reali, perché non è oro tutto quello che luccica.

Se dovessi definire il mio stile direi tra delicatezza poetica e forti colpi di scena emotivi, per questo scrivo di relazioni saffiche intense, voglio che chi mi legge sente le emozioni in prima persona, proprio come dovrebbe fare un libro. Fartelo sentire sulla pelle.


  1. Come è nato questo progetto? Ricordi il momento preciso in cui l’idea ha iniziato a prendere forma?


La serie di RHLPNO è nata girando per le strade di Roma, volevo creare un qualcosa che fosse attuale, intrigante, a volte sconcertante, in modo da far appassionare lettori e lettrici di tutte le età. Non c’è stato un momento preciso in cui l’idea ha preso forma, è nata semplicemente nel mio quotidiano osservando la vita delle adolescenti romane.


  1. Come sono nati i personaggi? Partivano da un’immagine precisa, da un’emozione o sono cresciuti strada facendo?


Il personaggio di Arianna è nato subito, ho pensato a una sorta di figura fuori dal comune, diversa dall’ambiente in cui si trova, un po’ per rendere giustizia a tante giovani che si trovano in difficoltà, ma che nonostante tutto proseguono dritte per la loro strada, seguendo l’amore e il proprio IO.


  1. Qual è stato il momento più entusiasmante della scrittura e quale, invece, quello che ti ha messo più alla prova?


Il momento più entusiasmante è stato quando ho finito il primo volume, perché avevo creato un mondo e davanti a me avevo tantissima strada da percorrere e tante vicende da scrivere. Quello che mi ha messo a dura prova è stato il momento del terzo volume e capirete perché, senza spoiler!


  1. Hai mai avuto un momento di stallo o di sconforto, in cui hai pensato di mollare tutto? Se sì, cosa ti ha fatto andare avanti?


In questa serie non ho avuto momenti di sconforto, anzi, volevo scrivere ancora e ancora, ma dovevo mettere fine a una serie di cinque volumi! Fosse stato per me avrei creato una valanga di libri, ma non era il caso, sarebbe diventata troppo.


  1. Cosa puoi anticiparci del tuo futuro letterario? Hai già un progetto in lavorazione o un’idea che ti sta chiamando?


Sì, tra poco uscirà un nuovo romanzo molto lesbotrauma! Vi dico solo che la protagonista è Argentina e darà filo da torcere, scrittrice e editor, vi ho anticipato troppo!


  1. C’è un personaggio a cui sei particolarmente legata? E uno in cui ti riconosci di più? Perché?


Sono legata al personaggio di Carlotta, lei è quella scomoda, che non sopporti, ma dopo non ne puoi fare a meno, sconvolge, travolge e quando non c’è ti manca.

Mi riconosco in lei per il suo modo di amare troppo intensamente, senza fronzoli, diventando la persona che non ti aspetti e dando tutta sé stessa.


  1. Quale tema o messaggio speri arrivi più forte ai lettori?


Il messaggio riguarda la libertà e il non giudicare mai dalle apparenze, nel sentirsi giusti anche dove si è scomodi, nel non cedere mai, nel seguire l’amore anche se sembra difficile.


  1. C’è un aneddoto curioso o un dettaglio nascosto che nessuno ha ancora notato nel libro?


L’aneddoto curioso potrebbe riguardare un personaggio che torna come ci si aspetta, ma che poi fa capire quanto ciò che ci abbia fatto male, alla fine, è stato solo un grande bene.


  1. Cosa ti emoziona di più nel dialogo con le tue lettrici e lettori? C’è un feedback che ti ha colpita?


Mi emoziona quando mi dicono che i personaggi hanno toccato qualcosa di loro che non sapevano nominare. Una lettrice una volta mi ha confessato di aver pianto perché si era riconosciuta in una delle mie tante storie, c’è anche chi ha preso coraggio e ha confessato i propri sentimenti alla persona che le piaceva. Ce ne sono state tantissime di cose, non basterebbe una vita a raccontare tutti i feedback che ho avuto a partire dal 2021, da quando

uscì Puntini, Puntini, Puntini.


  1. Qual è il sogno grande, irraggiungibile, un po’ folle, che ti auguri di realizzare come autrice nei prossimi anni?


Vorrei vedere Viscerale diventare una serie, una cosa vera, tangibile, con due attrici valide, un’altra parte di me sogna una piccola casa in Irlanda dove scrivere guardando l’oceano.

E pubblicare storie che restino, non per numeri, ma per ciò che fanno sentire.

Mi piacerebbe arrivare a chi ha bisogno di un romanzo che non giudica, ma accoglie.

Il sogno folle? Continuare a far tremare il cuore di chi legge, a prescindere da tutto.



Ringraziamo Valentina Bindi, per averci fatto entrare nel suo mondo. Ora la prossima domanda falla tu lettrice!



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